Alcune domande che si è soliti fare

Quando si parla di lasciti e testamenti solidali le organizzazioni fanno fatica a destinare tempo e risorse. Le domande che un fundraiser e un comitato direttivo si pongono sono:

perchè investire in un settore in cui i risultati si vedranno presumibilmente nel medio e lungo periodo? perchè togliere risorse ad altre attività di raccolta fondi?

come faccio a misurare il ritorno degli investimenti  su un arco temporale così esteso e poco definibile?

i miei sottoscrittori di lasciti e testamenti hanno fatto questa scelta sollecitati dalla campagna dedicata? oppure lo avrebbero fatto comunque perchè dediti alla causa associativa?

Si può misurare un eventuale incremento dei lasciti a partire da quando è stata attivata la campagna ad hoc. Ma il dato è comunque fortemente influenzato dall’età media dei donatori e dal periodo fisiologico in cui la loro scelta produce un risultato tangibile.

L’altra parte del ragionamento su lasciti e testamenti solidali

D’altro canto, le ultime analisi sui lasciti solidali risalenti all’anno scorso mostrano che  è uno dei settori MAGGIORMENTE IN CRESCITA e con un ENORME POTENZIALE.

Infatti nel 2018 vi è stato un incremento del 32% delle donazioni attraverso i lasciti testamentari rispetto al 2015  (analisi a campione fatta nel periodo 2015 – 2018).

Altro elemento importante: la Fondazione Cariplo stima che nei prossimi 20 anni ci saranno  circa 129 miliardi di Euro di ricchezza SENZA EREDI.

Ciò che conta in una campagna lasciti e testamenti è l’utilizzo di un approccio strategico ad hoc e di una costanza nella sua applicazione. Il tempo e il denaro possono essere definiti in base alla disponibilità associativa. Meglio compiere piccoli passi graduali ma non rimandare nel tempo.

Altre informazioni importanti su lasciti e testamenti solidali

Tra gli studi più recenti citiamo il working paper  della Fondazione Italia Sociale (3/9/2020), che si basa sull’analisi dei bilanci di 150 realtà non profit. I lasciti e i testamenti solidali rappresentano il 12% della raccolta fondi e nel 2018 hanno contribuito con 137 milioni di Euro.

Gli italiano donano soprattutto agli enti per la ricerca medica e scientifica (34%), poi alla cooperazione internazionale  (27%), infine all’assistenza sociale (19%) e alla sanità (14%).

I lasciti e testamenti solidali sono soprattutto in forma di denaro, tra il 55/65%, ma vengono lasciati anche immobili (33%), titoli e azioni (circa l’11%).

Nel corso degli anni i lasciti e i testamenti solidali raggiungono anche le realtà non profit più piccole e meno conosciute.  Questo aspetto apre uno scenario futuro interessante, soprattutto se si considerano anche gli altri trend: l’aumento di questo tipo di donazione  e della ricchezza senza eredi.

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