Come si sviluppa una strategia per la raccolta fondi?
Ogni organizzazione ha le sue caratteristiche, peculiarità. Non solo, è inserita in un contesto specifico e ben definito. Inoltre agisce lungo un orizzonte temporale che va dal breve, al medio, al lungo periodo. Per questa ragione è fondamentale avere una VISIONE DI INSIEME, così da capire come meglio raggiungere gli scopi prefissati.
Per fare ciò, due metodi d’analisi solitamente utilizzati sono l’analisi SWOT – che considera i punti di debolezza e di forza di un’organizzazione, così come le opportunità e le minacce con cui si confronta – e l’analisi STEEPLE che considera i fattori esterni – fattori politici, economici, tecnologici, sociali, legali, di etica e ambientali – che influenzano l’impostazione e il funzionamento dell’associazione.
Quindi come procedere? Serve farsi alcune domande
Per definire la propria strategia di fund raising bisogna mettere in ordine di priorità gli obiettivi da raggiungere e le attività necessarie a realizzarli, allo scopo di ottimizzare le risorse a disposizione.
Ci sono alcune domande da porsi che possono aiutare l’analisi, per esempio:
1. Dove ti trovi nella tua attività di raccolta fondi?
Chi sono i tuoi donatori (target), quali sono le modalità di raccolta fondi che attui (canali), che cosa proponi ai tuoi donatori (servizi)?
2. Dove vuoi arrivare?
Quali sono i servizi che offri oggi al tuo pubblico beneficiario e quali negli anni a venire?
3. Quanto puoi spendere?
Il fund raising è un investimento, di tempo o di denaro, quindi è fondamentale capire quali sono le risorse a disposizione e prevedere quale ritorno sugli investimenti (ROI) puoi ottenere con le scelte di raccolta fondi che stai facendo.
4. Hai il tempo per raccogliere fondi rispetto ai servizi che vuoi offrire?
Ci sono attività di fund raising che ottengono risultati nel medio periodo, per esempio la raccolta fondi sui grandi donatori e i lasciti testamentari. Se la tua organizzazione necessita di raccogliere una determinata somma in un certo periodo di tempo questo aspetto è da considerare.
5. Hai la struttura e i processi per gestire la raccolta fondi?
Per esempio, le anagrafiche vanno gestite con un CRM – customer relationship management: registrazione delle anagrafiche, delle attività di fund raising sulle anagrafiche, delle donazioni ricevute, delle autorizzazioni privacy ottenute, realizzazione di email marketing, altre necessità a seconda delle caratteristiche associative. La tua associazione ha le risorse adeguate?
6. Hai la tecnologia per facilitare le donazioni?
Bisogna essere organizzati per gestire le donazioni online facendo accordi con gli enti gestori, avere eventualmente un e-commerce, organizzati per comunicare automaticamente con il CRM e il gestionale associativo. E altro ancora.
7. Rispetti tutte le richieste legislative?
La più evidente è quella relativa alla privacy, ma vi sono altre richieste per esempio legate all’invio di bollettini postali con i messaggi di Direct Mailing.