Sempre riguardo ai ringraziamenti al donatore ci sono un paio di cose importanti che vanno segnalate.
Prima di tutto non mandiamo buste in cui non si capisce cosa diciamo, scriviamo chiaramente “grazie, ho ricevuto la tua donazione”, perché chi fa una donazione si aspetta di sapere che abbiamo ricevuto i suoi soldi, ha dato del denaro e ovviamente si domanda “sarà arrivato, non sarà arrivato”.
La domanda “cosa ne faranno” è una domanda successiva, la prima domanda che il donatore si pone è “ma li hanno ricevuti?”, quindi è fondamentale mandare un ringraziamento.
Il ringraziamento è meglio che sia esplicito, già scritto sulla busta, banale quanto volete, ma è quello che il donatore si aspetta. Chi ci sostiene si aspetta che gli diciamo “grazie, sei stato veramente bravo, sei stato un figo, mi hai fatto una donazione, va bene così!”, questo bisogna dire.
All’interno bisogna proseguire, al centro del ringraziamento viene messo il donatore: tu, tu, tu, con te, insieme a te, guarda cosa hai fatto, guarda quanto sei bravo.
Dopodiché le regole sono sempre le stesse: post scriptum, firma, ma soprattutto bollettino postale.
Ricordo e ribadisco: il ringraziamento è un mailing che dà grandi risultati in termini di donazioni, ma se non alleghiamo il bollettino postale non li vedremo mai.
Quindi non mandiamo mai un ringraziamento senza bollettino postale perché – un’altra cosa molto importante nella raccolta fondi – chi fa la seconda donazione nei primi tre mesi dalla prima donazione, tendenzialmente diventa un donatore fedele.
Che cosa vuol dire? Che se io ringrazio il donatore e lui ridona su un ringraziamento, probabilmente tenderà nel tempo a fidelizzarsi sempre di più. Quindi è un’occasione mancata se non mettiamo il bollettino, facciamolo, mettiamolo e diciamo grazie.